Le News
PRESIDIO 4 OTTOBRE BANCA INVESTIS
Il 26 settembre abbiamo inviato in ABI la richiesta di esperimento del tentativo di conciliazione a fronte della segnalazione dell’intenzione di proclamare un’azione di sciopero dell’intero Gruppo Banca Investis.
Come definito in sede di assemblea, è stato segnalato che l’azione è motivata dalla volontà di CONSEGUIRE UN SISTEMA DI VERE E CONCRETE RELAZIONI INDUSTRIALI e di DEFINIRE UN ACCORDO SUL LAVORO AGILE NEL GRUPPO PER COLORO CHE RIENTRANO NELLE PREVISIONI DEI TRASFERIMENTI DA TORINO A MILANO CONTENUTE NELL’ACCORDO 27/11/2019 (ART. 7), NONCHE’ PER I COLLEGHI/E LA CUI MANSIONE RISULTA COMPATIBILE CON LO SVOLGIMENTO DELLA PRESTAZIONE CON QUESTA MODALITA’.
SE ANCHE QUESTO ULTERIORE TENTATIVO DOVESSE ANDARE DISATTESO, SI PROCEDERA’ IN
DATA 4 OTTOBRE CON UN PRESIDIO DAVANTI ALLE SEDI DI TORINO E MILANO .
Un’azienda è un organismo complesso e univoco. La voce dei lavoratori e delle lavoratrici che ogni giorno apportano il loro fondamentale contributo alla crescita e al raggiungimento degli obiettivi NON PUO’ NON ESSERE ASCOLTATA.
Dichiarare lo stato di agitazione e proclamare lo sciopero è oggi l’unica possibilità rimasta a lavoratrici e lavoratori, e alle loro rappresentanze sindacali, per evidenziare la reale situazione interna dell’Azienda, ottenere risposte chiare e poter negoziare soluzioni condivisibili.
SCARICA IL COMUNICATO FABI-FISAC 26-9
Leggi le notizie precedenti:
Banca Investis: E’ SCIOPERO!
COMUNICATO STAMPA: STATO DI AGITAZIONE IN BANCA INVESTIS
“Banca Investis, l’Ex BIM – boutique finanziaria torinese, ha cambiato nome ma ciò non è risultato sufficiente per tranquillizzare i dipendenti sulle sorti future della Banca!
È ancora troppo vivo il ricordo della riorganizzazione lacrime e sangue del 2019 che ha portato alla fuoriuscita di 130 colleghi e colleghe, grazie all’utilizzo, tramite accordo sindacale, dell’ammortizzatore sociale del settore” – dichiara Cinzia Borgia, Segretaria Generale Fisac Cgil Piemonte.
“L’azienda, rimasta in stand by durante la pandemia, oggi sferra un nuovo attacco ai suoi dipendenti creando le condizioni organizzative per creare disagio in termini di mobilità o di cambio mansione non giustificati, alimentando il dubbio che voglia nuovamente sforbiciare gli organici”.
La situazione di stallo e l’assenza di proficue relazioni industriali, ci porta alla mobilitazione.
SCARICA IL COMUNICATO SINDACALE IN PDF – INVESTIS-SCIOPERO
Banca Investis – La svolta!
Venerdì 9 settembre l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori, riunita in presenza nelle diverse sedi collegate tra loro in videoconferenza, ha votato all’unanimità lo stato di agitazione, per esigere dall’azienda la riapertura del confronto sui tanti temi aperti, in particolare la rinegoziazione dei 34 trasferimenti da Torino a Milano, conseguenti a una procedura del 2019 applicata solo dopo la fine dello stato di emergenza Covid, e una richiesta di accordo sullo smart working che l’azienda rifiuta di fare.
AGIS STAGIONE 2022-23

ABBONAMENTI CARTACEI AGIS STAGIONE CINEMATOGRAFICA 2022-23
PER GLI ISCRITTI FISAC 11 INGRESSI AL COSTO DI di € 53,50
validità dal 1° ottobre 2022 fino al 30 settembre 2023.
c/c intestato a FISAC CGIL n° 2350874 c/o UNICREDIT BANCA ag. TO Micca –
IBAN IT65H0200801137000002350874
nella causale indicare carnet Agis e nomi dei richiedenti
In allegato i dettagli per l’utilizzo dei carnet
Gli abbonamenti avranno validità dal 1° ottobre 2022 fino al 30 settembre 2023.
❖ l’Abbonamento deve essere accompagnato dalla ricevuta fiscale contenente tutte le informazioni
obbligatorie per legge;
❖ il carnet non ha valore se non è accompagnato dalla ricevuta fiscale pinzata all’ultima pagina;
❖ il tagliando compilato con il nome del cinema e la data verrà consegnato alla cassa per ricevere in
cambio un regolare biglietto d’ingresso.
❖
Il carnet può essere utilizzato tutti i giorni dell’anno staccando:
• fino a 4 tagliandi al giorno dal lunedì al giovedì (escluso festivi e prefestivi)
• fino a 2 tagliandi al giorno dal venerdì alla domenica
➢ per la visione dei film in 3D le sale che espongono la sigla 3D richiedono n.2 tagliandi a persona
➢ eventuali tagliandi non utilizzati non verranno rimborsati
➢ in caso di smarrimento o furto il carnet non è rimborsabile né sostituibile.
alleghiamo l’elenco delle sale cinematografiche aderenti all’iniziativa.
GRUPPO SELLA, finalmente sottoscritti CIA di tutte le aziende e accordo Smart Working
Pronto Pegno: accordi firmati
A 2 anni dalla cessione Ramo Pegni ISP a Pronto Pegno (Gruppo Banca Sistema), si è finalmente giunti alla firma sulla verifica dell’accordo di cessione e sul premio aziendale 2021. L’azienda ha accolto le nostre istanze, dopo una serie di incontri infruttuosi, che garantiscono alle lavoratrici ed ai lavoratori l’aumento a 7 euro del buono pasto dal 1° luglio 2021, con relativo conguaglio e il premio aziendale 2021 erogato attraverso la piattaforma welfare di gruppo. Inoltre la Fisac e le altre OO.SS si sono impegnate ad avviare a breve termine un confronto per definire il premio aziendale 2022 e porre basi per un futuro CIA di cui terremo informati.
Video integrale del Convegno Tradizione e Innovazione del 9 giugno 2022 – Fisac Piemonte

Corso Rls Fisac Cgil Piemonte
Bonus 200 euro una tantum – DL 50/2022 “decreto Aiuti”, nota a cura della Fisac Piemonte
Il DL 50/2022, il cosiddetto “decreto Aiuti”, ha istituito una indennità una tantum di 200 euro a favore di una folta platea di beneficiari, tra cui le Lavoratrici e i Lavoratori dipendenti, che verrà erogata con la busta paga di luglio 2022.
Questo bonus spetta a coloro che in almeno uno dei primi quattro mesi del 2022 hanno ricevuto una retribuzione mensile (si fa riferimento alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali) inferiore ad euro 2.692, in sostanza coloro i quali hanno beneficiato dello sgravio contributivo dello 0,8% per almeno 1 mese nel 2022 (sulla base delle previsioni dell’art.1 comma 121 della Legge 234/2021- Legge di Bilancio 2022).
Questa indennità è riconosciuta in modo automatico dal datore di lavoro, verrà erogata con la busta paga del mese di luglio in misura fissa e per una sola volta. Prima dell’erogazione, però, i datori di lavoro devono acquisire una dichiarazione del lavoratore con la quale lo stesso dichiari, ricorrendone le circostanze, “di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”, cioè in quanto pensionato o appartenente ad altre categorie beneficiarie dello stesso bonus. Il lavoratore deve dichiarare inoltre di non percepire il bonus da altri datori di lavoro.
Si specifica, inoltre, che nel caso dovesse risultare, per il medesimo lavoratore dipendente, che più datori di lavoro abbiano compensato l’una tantum di 200 euro, l’INPS comunicherà a ciascun datore di lavoro interessato la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, ai fine della restituzione all’istituto e il recupero verso il dipendente stesso.
Tutte le aziende si stanno attivando per gestire tramite procedure informatiche l’elaborazione di questo contributo e per raccogliere la relativa autocertificazione.
Rispetto alla politica dei Bonus, proprio in questi giorni Maurizio Landini, Segretario Generale della Cgil, ha dichiarato: “Basta con i bonus: c’è un’emergenza sociale che il governo non capisce. Ci vorrebbero 200 € al mese.” Anche per sostenere queste richieste, la Cgil ha organizzato una grande manifestazione nazionale che si terrà sabato prossimo, 18 giugno, a Roma e a cui la Fisac Piemonte parteciperà con una propria delegazione. |
Paolo Passaro, neo eletto Segretario Generale della Fisac Cgil di Biella
L’Assemblea Generale della Fisac Cgil di Biella ha eletto nuovo Segretario Generale della Fisac di Biella Paolo Passaro – Gruppo Sella, già componente della segreteria di Gruppo.
Paolo, inoltre, fa parte di Rete Territorio Fisac Piemonte, nostro gruppo di lavoro regionale sul proselitismo e il reinsediamento.
Buon lavoro a Paolo e alla segreteria neoeletta: Maria Teresa Sacco (Banca Sella) e Michele Borsetto (Banca di Asti).
Ringraziamo tutte e tutti, e soprattutto Moreno Grosso per il suo impegno e la sua dedizione durante i due mandati come Segretario Generale di questo territorio!
INCHIESTA NAZIONALE SULLE CONDIZIONI DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
La CGIL promuove una grande inchiesta Nazionale sulle condizioni ed aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.
Lo scopo è quello di rafforzare l’azione del sindacato a tutela dei diritti.
Compila anche tu il questionario!
Vai su collettiva.it/inchiestalavoro un modo semplice e concreto per partecipare ad un’analisi cognitiva delle trasformazioni del mondo del lavoro!
1^ Assemblea Costitutiva Fisac Banca di Asti
Si è appena conclusa la Prima Assemblea Costitutiva della Fisac Cgil della Banca di Asti nella cornice suggestiva dell’agriturismo La Ferte’ nella provincia astigiana.
Eletto Enzo La Montagna, Segretario Coordinatore Fisac Cgil di Banca di Asti durante questa bellissima giornata di lavori che porta a compimento l’unificazione delle due strutture Fisac ex Biver Banca e ex CR Asti.
Buon lavoro a Enzo e alla segreteria neoeletta: Alice Cirio e Antonio Raise.
Ringraziamo tutte le iscritte e gli iscritti per la fiducia che ogni giorno ci accordano e ricambiamo con la dedizione, l’impegno, la professionalità e l’attenzione che meritate!
W la Fisac!!!
TELERISCALDAMENTO IREN – BONUS FAMIGLIE E RATEIZZAZIONI- COMUNICATO FEDERCONSUMATORI
Federconsumatori Piemonte (associazione di difesa dei consumatori nata con il contributo della CGIL) a seguito delle numerosissime segnalazioni di disagio da parte degli utenti per il vertiginoso aumento del costo del gas ha richiesto ed ottenuto un incontro con i vertici IREN.
Nel corso dell’incontro, è stata concordata l’erogazione di un Bonus per le famiglie più svantaggiate (con scadenza 31/05/2022)
Le istruzioni saranno pubblicate su sito IREN
Le famiglie dovranno essere in possesso di ISEE 2022 (clicca qui per servizio FISAC) e presentare la domanda tramite SPID personale
Trovate il testo completo della comunicazione QUI
DIPARTIMENTI WELFARE E FISCALE FISAC CGIL PIEMONTE
SELLA – TRATTATIVA CIA: ADESSO BASTA!
TRATTATIVA CIA GRUPPO SELLA
ADESSO BASTA!
ULTIMA CHIAMATA PER CONCLUDERE
Ieri 27 aprile 2022, dopo 16 mesi di trattativa in merito al rinnovo CIA del Gruppo Sella, la delegazione aziendale ribadisce di non avere mandato per chiudere il CIA.
Siamo in attesa che Pietro Sella intervenga con un mandato degno di questo nome.
Resta massima disponibilità da parte delle Organizzazioni sindacali per trattare subito dopo un eventuale accordo di Smart Working.
Ribadiamo dignità per le lavoratrici, i lavoratori e per i nuovi assunti, con un miglioramento economico (buoni pasto, fondo pensione ecc) e normativo che, dopo il rinnovo del Ccnl di dicembre 2019 ha visto protagonisti sia i Grandi Gruppi che le Banche più piccole.
E noi?
I risultati straordinari, raggiunti dal Gruppo anche nelle difficoltà dovute alla pandemia, sono dovuti all’impegno delle lavoratrici e lavoratori che chiediamo venga riconosciuto con la firma di un Cia adeguato.
La delegazione trattante Gruppo Sella.
CAMPAGNA FISCALE 730 2022: PARTE LA SECONDA FASE DELLA COMPILAZIONE CON LA FISAC CGIL TORINO
Martedì 19 APRILE parte la seconda fase della compilazione 730 2022 con la Fisac CGIL TORINO
Per farci pervenire la documentazione necessaria occorre:
- scaricare, compilare in tutte le sue parti e firmare il RIEPILOGO DOCUMENTAZIONE 730 2022
- farci pervenire riepilogo e documentazione prevista (esclusivamente in formato PDF, vi preghiamo di non inviare mai fotografie dei documenti) via mail all’indirizzo 730fisac@gmail.com
- coloro che desiderano richiedere, contestualmente al 730 2022, il calcolo dell’acconto IMU 2022, possono scaricare e compilare il MODULO CALCOLO ACCONTO IMU 2022
LA DOCUMENTAZIONE DOVRA’ PERVENIRE TASSATIVAMENTE NEL PERIODO TRA MARTEDì 19 APRILE E MARTEDì 31 MAGGIO
(IN CASO DI INVIO DELLA DOCUMENTAZIONE OLTRE LA DATA INDICATA NON SARA’ POSSIBILE PROCEDERE CON LA COMPILAZIONE CON IL NOSTRO TRAMITE)
N.B. Coloro che avevano usufruito del nostro servizio di compilazione 730 2021 potrebbero ricevere o aver ricevuto dal CAAF CGIL una mail per prenotazione appuntamento presso una loro sede. Questa opzione è offerta dal CAAF a chi intende recarsi direttamente presso le loro sedi; chi invece ci ha inviato il modulo di prenotazione potrà, comodamente da casa o dal proprio ufficio, inviarci tutta la documentazione via mail.
Le modalità di offerta del servizio non sono dunque variate rispetto a quanto previsto lo scorso anno
DIPARTIMENTO FISCALE FISAC CGIL TORINO
Certificazione isee e Assegno Unico Universale
CONTATTACI – FACCIAMO TUTTO NOI
Il 1° marzo 2022 entrerà in vigore l’assegno unico universale, il nuovo strumento economico di sostegno alle famiglie con figli a carico fino ai 21 anni di età. L’assegno sostituisce quasi tutte le provvidenze economiche finora esistenti (Bonus bebè, Bonus mamma, detrazione per figli a carico e ANF per lavoratori dipendenti).
COSA CAMBIA DAL 1° MARZO
L’importo relativo all’assegno unico universale, si basa sul calcolo della certificazione ISEE risultante, e verrà versato sul conto corrente dell’interessato/a direttamente dall’INPS.
Sarà eliminata, in busta paga, la voce relativa all’assegno familiare.
Sarà eliminata, in busta paga, la detrazione per i figli minorenni a carico e/o figli fino a 21 anni di età (se rientrano in particolari casistiche).
Ogni anno dovrà essere effettuata una nuova richiesta con le modalità elencate di seguito.
Le domande presentate entro il 30 giugno ‘22 avranno decorrenza dal 1° marzo ’22.
Le domande presentate dal 1° luglio ‘22 in poi avranno decorrenza dal mese successivo.
Gli iscritti e le iscritte FISAC CGIL di Torino e provincia possono ottenere la certificazione ISEE, contestualmente alla richiesta dell’assegno unico universale, inviando tutta la documentazione necessaria al seguente indirizzo di posta elettronica: isee.fisac@gmail.com.
FISAC CGIL
CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA E DI LAVORO: NOVITA’ SU CONGEDO PARENTALE
Lo scorso 31 marzo il Governo ha approvato in via preliminare lo schema di Decreto Legislativo che introduce, a recepimento della Direttiva UE/2019/1158 relativa a “Equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza“, nuove disposizioni in materia di lavoro.
Le principali novità:
- congedo di paternità: già previsto dalla Legge di Bilancio 2022 in via sperimentale, il congedo di paternità diventa strutturale; obbligatorio ed autonomo rispetto al congedo della madre, ha la durata di 10 giorni lavorativi fruibili nell’arco che va dai due mesi precedenti ai 5 mesi successivi alla nascita;
- all’attuale periodo di congedo parentale (6 mesi) cui è connessa l’indennità del 30% della retribuzione, si aggiunge un ulteriore periodo di 3 mesi trasferibile tra genitori e fruibile in alternativa tra loro;
- aumentata da 6 a 12 anni l’età del bambino entro cui i genitori possono fruire del congedo parentale, con indennità pari al 30% della retribuzione;
- smart working: negli eventuali accordi di lavoro in modalità agile, va data priorità ale richieste formulate da lavoratori e lavoratrici con figli fino a 12 anni di età o senza alcun limite di età in caso di figli in condizioni di disabilità. La stessa priorità è riconosciuta ai lavoratori che siano caregivers. La lavoratrice o il lavoratore che richiede di fruire del lavoro agile non possono essere demansionati, trasferiti o soggetti ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti od indiretti, sulle condizioni di lavoro
- aumenta da 10 a 11 mesi la durata complessiva del congedo spettante al genitore solo.
Dopo l’emanazione del Decreto da parte del Presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, per i dettagli operativi sarà necessario attendere le relative circolari INPS
DIPARTIMENTO WELFARE FISAC CGIL PIEMONTE
EVERY BODY CENTER
https://www.everybodycenter.it/
EVERYBODY CENTER
VIA MONTEVECCHIO 3, TORINO
OFFRE AI NOSTRI ISCRITTI FISAC
UNO SCONTO DEL 20% SU TUTTI I TRATTAMENTI E
IL 5% SUI PRODOTTI ESTETICI BIOFARMA ED ESTHEDERM
BANCA DEL PIEMONTE: conclusione positiva della trattativa. A notte fonda finalmente si firma!!!
CONCLUSIONE POSITIVA DELLA TRATTATIVA IN
BANCA DEL PIEMONTE
A NOTTE FONDA FINALMENTE SI FIRMA!!!
Dopo una trattativa durata quasi quattro mesi, nella notte dell’8 marzo 2022 si è giunti anche in Banca del Piemonte al rinnovo di importanti accordi, rendendo di fatto più ricca la contrattazione di secondo livello già presente.
Nonostante un contesto politico ed economico sempre più incerto, il lavoro compiuto dalle Parti al tavolo negoziale ha permesso di superare le enormi distanze iniziali.
I temi trattati oggetto di rinnovo sono stati numerosi:
– Previdenza Complementare – aliquota a carico dell’Azienda aumentata fino al 2,50%
– Premio Aziendale – nuova struttura di calcolo del premio con aumento degli importi e attenzione verso gli inquadramenti più bassi
– Polizza Sanitaria – blocco del premio a carico del dipendente
– Buono Pasto – aumento a 6 euro
– Banca del Tempo – maggiore fruibilità
– Giornate di sospensione volontaria – confermate 8 giornate all’anno al 45% della retribuzione
– Permessi a sostegno dell’attività di cura e della genitorialità – introduzione di permessi retribuiti per visite mediche e inserimento scolastico
– Utilizzo ex festività ad ore – confermata la possibilità di tale fruizione
– Mobilità Territoriale – confermate le distanze chilometriche e le indennità già previste
– Partecipazione dei rappresentanti sindacali ai corsi di formazione finanziata
IL RISULTATO RAGGIUNTO RAPPRESENTA L’INIZIO DI UN PERCORSO
Dal 2016, le delegate e i delegati della FISAC CGIL in Banca del Piemonte hanno lavorato per avviare percorsi maturi di confronto con la controparte aziendale ed arrivare così a siglare accordi importanti che ampliano diritti e tutele già garantiti dal nostro Contratto Nazionale.
Grazie al sostegno crescente delle lavoratrici e dei lavoratori continueremo a svolgere il nostro compito portando sempre più l’attenzione verso le persone che ogni giorno, con il loro lavoro, contribuiscono alla crescita dell’Azienda!
RSA FISAC CGIL
Banca del Piemonte
CARNET AGIS
COMUNICHIAMO CHE I VECCHI CARNET AGIS HANNO VALIDITA’ FINO AL 31/03/22
SULLE NUOVE EMISSIONI INDICHEREMO LA CONVENZIONE DEDICATA AI NOSTRI ISCRITTI E LE MODAITA’ DI ACQUISTO IL PRIMA POSSIBILE
PER INFORMAZIONI SCRIVERE ALL’INDIZZO MAIL CONVENZIONI.FISAC@GMAIL.COM
O CONTATTARE MARIANO ANGELA CELL 338 20 25 324
CAMPAGNA FISCALE 730 2022 FISAC CGIL TORINO
CAMPAGNA FISCALE 730 2022
Con la pubblicazione delle “Istruzioni per la compilazione” del modello 730 2022, prende ufficialmente il via la stagione della dichiarazione dei redditi.
Come tutti gli anni, la FISAC CGIL TORINO offre ai propri iscritti e alle proprie iscritte di Torino e Provincia il servizio di compilazione della dichiarazione dei redditi.
IL SERVIZIO SARA’ COMPLETAMENTE GRATUITO PER LE ISCRITTE E GLI ISCRITTI E PER I RELATIVI CONIUGI/CONVIVENTI
Per utilizzare i nostri servizi si potrà scegliere se:
* rivolgersi direttamente alla FISAC (inviando la documentazione necessaria via mail alla casella 730fisac@gmail.com);
* fissare un appuntamento presso una delle sedi CAAF di Torino e Provincia dal sito caaf cgil.com
Solamente coloro che sceglieranno di rivolgersi direttamente alla FISAC dovranno far pervenire all’indirizzo 730fisac@gmail.com entro VENERDì 1° APRILE esclusivamente con scansione in formato PDF:
- il modulo di PRENOTAZIONE 2022 per ciascuna persona per la quale si richiede la compilazione del 730, allegando copia del DOCUMENTO DI IDENTITA’ con scadenza successiva al 30/09/2022 e copia del CODICE FISCALE o TESSERA SANITARIA.
SARA’ POSSIBILE PRENOTARE IL NOSTRO SERVIZIO ANCHE PER I FAMILIARI
Coloro che decideranno di prendere un appuntamento direttamente presso una delle sedi CAAF di Torino e Provincia NON DOVRANNO INVIARE NULLA
Seguirà a breve una comunicazione con l’elenco della documentazione necessaria per la compilazione del 730
Per motivi organizzativi, Vi invitiamo a procedere con l’invio della documentazione suindicata fin da subito, rispettando il termine richiesto.
DIPARTIMENTO FISCALE FISAC CGIL PIEMONTE
SELLA: TRATTATIVA CIA: CON QUESTI UTILI MERITIAMO DI PIU’
In data 28 Febbraio le parti si sono ritrovate per l’ennesimo incontro finalizzato a discutere dei temi relativi al rinnovo del CIA di tutte le aziende del Gruppo interessate.
Ricordiamo che:
● la piattaforma di rinnovo era stata presentata alla controparte dalla delegazione sindacale trattante lo scorso DICEMBRE 2020;
● la richiesta sindacale di un CIA di Gruppo era stata rigettata dall’azienda, costringendoci a presentare la stessa piattaforma in tutte le aziende interessate, salvo poi ritornare sui propri passi e chiedendoci di affrontare centralmente almeno i macro temi di interesse comune, e poi eventualmente trattare argomenti specifici nelle singole sedi aziendali;
● nel frattempo, nonostante la pandemia COVID e tutte le criticità che ha comportato, il Gruppo ha conseguito risultati che lo stesso CEO non ha esitato a definire come assolutamente STRAORDINARI;
● lo stesso CEO ha pubblicamente riconosciuto che questi risultati sono dovuti allo straordinario contributo e impegno ti tutte le persone del Gruppo.
Parrebbe naturale, pertanto, che proprio coloro che sono stati individuati come il valore aggiunto del Gruppo si vedessero riconoscere tangibilmente il loro impegno, non soltanto con premi individuali decisi unilateralmente, ma soprattutto tramite il miglioramento delle condizioni economiche collettive disciplinate nel CIA, quali ticket pasto, contributo aziendale al Fondo Pensione, ecc.
CON QUESTI UTILI MERITIAMO DI PIU’! E invece … NO.
Vediamo di ricapitolare gli incrementi proposti:
● dopo estenuante trattativa il buono pasto passa da 5,29 a 6 euro (ben 71 centesimi) a fronte di una nostra richiesta di 8 euro;
● faticosa risalita dell’aliquota minima di contribuzione alla previdenza complementare dal 1,8% prima al 1,9% e poi al 2% e al 2,2% dopo 12 mesi purché siano raggiunti i risultati previsti dal piano industriale; la nostra richiesta è alzare il minimo al 3% e al 4% per i giovani;
● dall’abolizione del premio di fedeltà corrisposto dopo 25 anni (zero euro, ipotesi aziendale iniziale) siamo arrivati a una settimana di permesso retribuito più 700 euro erogati esclusivamente tramite welfare; la nostra richiesta è di mantenerlo invariato nella forma attuale.
Tutte le altre richieste contenute nella nostra piattaforma sono ancora da affrontare in ciascuna singola società del Gruppo.
Per quanto attiene al lavoro agile, l’impostazione della proposta aziendale è basata sulla definizione di accordi individuali, e citando più volte l’obiettivo di incremento della produttività. L’obiettivo delle organizzazioni sindacali invece è la valorizzazione dello strumento quale forma di flessibilità per realizzare, come dice il CCNL, “un adeguato equilibrio tra gli obiettivi di efficienza e produttività delle imprese e le esigenze personali e familiari dei dipendenti”. In sostanza riteniamo che siano necessarie regole affinché l’utilizzo dello strumento non sia subordinato alla volontà del superiore gerarchico, con tutto ciò che questo comporta. Riteniamo anche generalmente inopportuno il ricorso a forme di accordo individuale, fermo restando che l’azienda non ne ha presentato l’eventuale testo e quindi, del caso, faremo le nostre valutazioni.
In sintesi, pur rilevando che sono stati fatti piccoli passi in avanti, c’è ancora molta strada da fare, soprattutto lato azienda, ci pare del tutto INSODDISFACENTE quanto proposto dalla Direzione, vista la pioggia dei “grazie” che Pietro Sella ci ha riservato nella diretta del 17 febbraio 2022.
Pensiamo che i lavoratori meritino un riconoscimento economico per tutti i complimenti ricevuti.
Le condizioni che ci sono state proposte sono distanti dalle nostre richieste, che invece sono coerenti con quanto già in essere in molte altre realtà. Per quanto riguarda il lavoro agile, del quale non ci sfugge certo l’importanza per tanti lavoratori, è necessario che esso diventi una opportunità per TUTTI i dipendenti e sia normato da regole chiare, in una logica di equilibrio e di valore paritetico.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della trattativa, ricorrendo ad una tornata di assemblee da effettuarsi in remoto per un ampio ed approfondito confronto con tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori della Banca e del Gruppo.
La delegazione trattante.
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA
Biella 1° marzo 2022
8 marzo 2022: IL POSTO DELLE DONNE. CRONACA DI UN PAESE CHE NON CAMBIA
Vivian Maier era una bambinaia, nacque a New York nel 1926 da genitori europei (il padre era austriaco e la madre francese) e lavorò presso le ricche famiglie di New York e Chicago a partire dagli anni 50 fino agli anni 90, quando andò in pensione.
Dopo una vita di lavoro, gli ultimi anni della sua esistenza li passò da sola e in povertà, tanto che si trovò costretta a dover vendere il suo tesoro accumulato in tanti anni, per poter sopravvivere.
Il suo tesoro era costituito da migliaia di rullini di foto scattate per strada, lungo tutta la sua vita vissuta da invisibile. Vivian passava la domenica o il giorno libero andando in giro, con la sua macchina fotografica al collo, immortalando ogni angolo delle città in cui viveva: amava fotografare i volti, specie quelli delle persone ai margini, nei quartieri periferici, i bambini, ma anche oggetti lasciati per strada.
Era una grande artista Vivian, tanto che oggi viene considerata una delle massime esponenti della cosiddetta street photography, le sue opere sono ospitate in mostre in tutto il mondo (ora a Torino presso le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino è in corso la bellissima mostra Inedita), ma fu solo per caso che la sua opera è arrivata ad essere conosciuta ed apprezzata.
La sua vita può essere paragonata a quella della poetessa statunitense Emlily Dickinson, che scrisse le sue poesie senza mai pubblicarle e, anzi, a volte nascondendole in posti impensati, dove furono ritrovate solamente dopo la sua morte.
Quanto piacerebbe ai tantissimi (troppi) uomini politici che tutte le donne scegliessero la strada dell’invisibilità percorsa da Vivian Maier e Emily Dickinson!
Ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione con la vicenda che ha portato alla rielezione di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica.
D’altronde in un Paese che non valorizza le donne, dove anche le poche donne al comando sono pagate meno degli uomini, che ancora considera le donne come unico punto di riferimento per la cura dei figli e degli anziani, che non riesce a fare nulla per fermare chi le ammazza per gelosia e possesso, è difficile pensare ad una donna Presidente della Repubblica.
La retorica sulle parità tra uomo e donna abbonda nei discorsi dei politici, fino a diventare stucchevole: viene detto che le donne sono più brave, più innovative, meno corrotte, ma dalle parole non si passa mai ai fatti.
È almeno da trent’anni che ogni volta che un nome femminile viene fatto, in occasione dell’elezione della massima carica della nostra Repubblica, viene velocemente e puntualmente abbandonato e dimenticato.
La prima a cui toccò questa sorte fu Nilde Iotti nel 1992: raccolse 256 voti, troppo pochi per andare al Quirinale, ma abbastanza numerosi per far ben sperare che quella potesse essere la prima volta per avere una donna al Quirinale.
Nilde Iotti, madre costituente, Presidente della Camera per 3 legislature (fu la prima donna nell’Italia Repubblicana a ricoprire la terza carica dello Stato per ben 13 anni, rimanendo in carica per il periodo più lungo in assoluto fino ad ora), aveva consensi molto ampi, grazie alla sua grande capacità di dialogo, ma soprattutto grazie al suo coraggio.
Al sedicesimo scrutinio venne però eletto Oscar Luigi Scalfaro.
Sempre nel 1992 Tina Anselmi fu candidata alla presidenza della Repubblica in una campagna lanciata dal settimanale Cuore ed appoggiata dalla Rete di Leoluca Orlando.
Tina Anselmi partigiana cattolica fu la prima donna a diventare Ministra nel 1976 come Ministra del Lavoro, nel 1978 divenne Ministra della Sanità contribuendo a far approvare tre leggi che rivoluzionarono la sanità italiana: la legge 180 per la riforma dell’assistenza psichiatrica, la legge che istitutiva il Servizio Sanitario Nazionale e la legge 194 per l’interruzione volontaria della gravidanza, che pur con le perplessità di una donna cattolica firmò senza esitazioni dimostrando un profondo senso dello Stato ed una laicità che pochi uomini hanno dimostrato di avere. Senza dimenticare il grande lavoro e la dirittura morale che dimostrò quando le venne affidata (da Nilde Iotti) la Presidenza della commissione d’inchiesta sulla P2.
Ma neanche lei riuscì a diventare Presidente della Repubblica neanche nel 2006 quando nuovamente venne fatto il suo nome.
Che dire poi della campagna “Emma for President” del 1999 che lanciò Emma Bonino? Leader radicale con caratura internazionale ed una storia di battaglie per i diritti civili, all’epoca commissaria UE, ci fu una mobilitazione dell’opinione pubblica e sondaggi in ascesa, ma anche in quell’occasione venne preferito un uomo. Il nome di Bonino non è mai mancato, salvo essere escluso nel momento clou.
Stessa sorte per Angela Finocchiaro nel 2013: ex magistrata, giurista, ex ministra il suo nome fu semplicemente accantonato. Eppure, come lei stessa si sfogò, un uomo con il suo stesso curriculum sarebbe stato preso davvero in considerazione.
Questa volta i nomi delle candidate donne sono state numerose (Elisabetta Belloni, Marta Cartabia, Elisabetta Casellati, Letizia Moratti, Rosy Bindi), ma il copione è sempre lo stesso: donne sbandierate e dimenticate, finta e stucchevole sensibilità verso le donne da parte di uomini che ergono una barriera impenetrabile quando si parla del potere.
Quante volte, anche in questa occasione, abbiamo sentito la frase: Non basta che sia donna! Tra gli argomenti più gettonati contro l’idea di una donna alla massima carica dello Stato c’è quello per cui non ci sarebbero donne con esperienza di potere, considerate “marginali” e non sottoposte alla più forte selezione che toccherebbe ai maschi.
A parte che, come abbiamo ricordato poco fa, la storia dimostra come le candidate che nel tempo sono state nominate erano molto qualificate (in molti casi più qualificate degli uomini), ma quali sono i criteri con cui avviene la selezione?
Dignità, competenza e passione civile sembrano essere parametri maggiormente utilizzati per la valutazione delle candidature femminili, per poi scoprire come anche in politica vi sia il meccanismo cognitivo secondo cui valutiamo distintamente le stesse azioni in base al genere.
La donna candidata deve essere non solo la più brava, ma anche la più preparata, indiscutibile, indistruttibile.
La stessa austerità non viene però applicata agli uomini (nessuno ha messo in discussioni le competenze di Berlusconi o Casini nel ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica) e ne è conseguenza diretta lo stupore con cui viene accolta qualsiasi candidatura femminile a cariche di rilievo.
Le donne sono brave per tutti i campi, le pacche sulle spalle non mancano mai, purché non si ambisca ad arrivare a ruoli di potere e purché non emergano troppo.
Se poi si dimostrano troppo autonome e libere vengono subito retrocesse a causa del carattere, molte volte parte la denigrazione a causa dell’aspetto fisico, per il modo in cui si vestono, per poi arrivare a delle vere e proprie campagne di odio per fermarle (basti pensare alla campagna di odio contro Cecile Kyenge quando era ministra o contro Laura Boldrini ex presidente della Camera).
In Italia, al netto delle solite inutili buone intenzioni i principali partiti sono guidati da uomini, con l’unica eccezione di Giorgia Meloni, a capo di un partito di estrema destra. Così come sono di destra le due candidate conservatrici alle prossime elezioni presidenziali francesi che potrebbero sfidare al ballottaggio Macron: Marine Le Pen del Rassemblement National e Valérie Pécresse del Partito Repubblicano, che nel corso degli ultimi tempi ha adottato toni sempre più estremi nonostante si sia presentata come candidata moderata.
Anche Angela Merkel e Margaret Thacher, due tra le donne più influenti della politica mondiale, guidavano partiti conservatori.
Vedendo anche le tre più importanti cariche dell’Unione Europea (la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, la numero uno della Banca Centrale Christine Lagarde e la Presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen) sembrerebbe che per le donne è possibile ricoprire ruoli apicali in materia politica ed economica a condizione che siano delle donne conservatrici.
Ne è la prova la mancanza di donne leader progressiste, delle poche donne a ricoprire incarichi di rilievo nei partiti di sinistra.
Per le donne il potere è ancora una partita difficile da combattere e non stupisce che molte rinuncino.
Ma anche chi ha raggiunto incarichi importanti, spesso l’umiliazione è dietro l’angolo: Ursula Von Der Leyen ha subito più di uno sgarbo istituzionale: durante un vertice internazionale il Ministro degli esteri ugandese l’ha ignorata ed è andato a stringere la mano solo agli uomini presenti, ovvero il Presidente Francese Macron ed il Presidente della Commissione Europea Charles Michel, quest’ultimo presente anche quando il Presidente turco Erdogan inivtò lui a sedersi al suo fianco, costringendo Von Der Leyen (che ricopre un incarico più importante rispetto a quello di Michel) a sedersi su un divano più distante.
Conservatrici o progressiste, per le donne che ambiscono ad incarichi di rilievo si trova sempre un uomo che crederà di essere superiore in virtù del suo genere.
Per fortuna sempre più persone hanno gli strumenti per capire come questi gesti non siano altro che l’espressione di sessismo e patriarcato.
Concludiamo con le parole di Emma Bonino: “Voglio solo sperare che tutto questo dibattito sul “Presidente Donna” serva a motivare e a convincere le ragazze e le donne italiane ad impegnarsi in politica. Fatelo per le idee che avete, fatelo per lottare per quello in cui credete, fatelo non perché donne ma affinché a nessuna donna possa mai più essere detto di non poterlo fare”
COORDINAMENTO DONNE FISAC CGIL PIEMONTE
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Banca di Asti: raggiunto l’accordo! 23 giovani appena assunti + altre 50 assunzioni a fronte di max 100 uscite!
La Fisac del Piemonte sperimenta il nuovo corso “Comunicare a Distanza”, del dipartimento formazione Fisac Nazionale
La crisi sanitaria che ci attanaglia da quasi due anni ha prodotto una trasformazione repentina e radicale del nostro modo di lavorare e del nostro modo di entrare in relazione con le persone che ci circondano.
Nuove modalità di lavoro e di comunicazione a distanza sono diventate rapidamente familiari, probabilmente non ce ne separeremo più del tutto! e quindi siamo pronti ad apprendere e a perfezionare la nostra efficacia nel comunicare a distanza.
Il corso, in questa prima edizione, è stato organizzato per i componenti della Segreteria Regionale e per i Segretari Generali dei Comprensori con l’idea, poi, di proseguire con altre edizioni, in una collaborazione sempre più stretta e proficua tra il dipartimento formazione Fisac Nazionale e Fisac Regionale.
Ringraziamo Anna Andreoni, Segretaria Regionale con delega alla formazione, e Anna Fiorella, Responsabile del dipartimento Formazione, per l’organizzazione di questo corso.
Gruppo Sella – 2021 un anno STRAordinario
“Risultati eccellenti nel Gruppo Sella, piovono i ringraziamenti per il nostro lavoro… Ma la trattativa CIA è bloccata: la Direzione di fatto continua a proporre il COSTO ZERO”
Ascoltare e leggere i messaggi della direzione ci riempie di soddisfazioni.
“Grazie per tutto l’impegno straordinario messo nell’arco di questo lungo periodo di tempo.
Grazie per i risultati ottenuti che sono straordinari soprattutto dal punto di vista economico!
Grazie, pieno di complimenti e pacca sulla spalla per quello che siamo riusciti a raggiungere.
Si chiude l’anno con un utile di 100 milioni, che depurato di Hype è il più alto di sempre!
Le perdite su credito sono state inferiori alle stime e questo ci ha aiutato.
Crescita della raccolta, oltre 4 miliardi di raccolta netta.
Le quote di mercato sui pagamenti sono cresciute!
È il miglior risultato di sempre! Il tutto è andato bene anche grazie al lavoro degli anni precedenti!
Competiamo con i migliori nel settore e le aspettative vanno verso l’alto.
È stato un anno di transizione verso i modelli nuovi post pandemia, partito nel migliore dei modi.”
Dopo tutti questi ringraziamenti, i dipendenti del Gruppo Sella meritano un riconoscimento economico STRAordinario.
I risultati si ottengono solo grazie al lavoro e alla dedizione di tutte e tutti, dai singoli impiegati fino all’amministratore delegato.
I numeri parlano e il bilancio ne è la prova tangibile dell’ottimo lavoro fatto dalle colleghe e dai colleghi.
Quale occasione migliore per trasformare i “grazie” in un rinnovo STRAordinario del CIA ??
Le OO.SS Trattanti
CONGEDO PARENTALE COVID-19 RETRIBUITO AL 50% – PROROGATO AL 31 MARZO
Con la riapertura delle scuole, molti genitori potrebbero trovarsi ad affrontare dei disagi a causa dell’emergenza sanitaria: con il Messaggio n. 74 del 08.01.2022, l’INPS ha attivato la proroga fino al 31 Marzo 2022 del Congedo Parentale Covid-19 retribuito al 50%.
A chi spetta: il permesso è utilizzabile dai genitori con figli di età fino ai 14 anni in caso di: sospensione dell’attività didattica o educativa in presenza del figlio/a; infezione da SARS-CoV-2 del figlio; quarantena del figlio/a disposta dal Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale (ASL) territorialmente competente a seguito di contatto ovunque avvenuto.
Il limite dei 14 anni non opera qualora il figlio/a sia disabile in situazione di gravità accertata (art. 3,comma 3, legge 104/1992).
I genitori con figli tra i 14 e i 16 anni di età hanno facoltà di chiedere l’astensione dal lavoro senza retribuzione, per le stesse motivazioni
Come si richiede: la domanda può essere presentata attraverso: il Portale INPS (sito www.inps.it -> Servizio: “Maternità e congedo parentale lavoratori dipendenti, autonomi, gestione separata”) accedendo personalmente con SPID, CIE (Carta di identità elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi); il Contact center INPS; il Patronato INCA CGIL (clicca qui per le sedi INCA)
DIPARTIMENTO WELFARE FISAC CGIL PIEMONTE
ASSEGNO UNICO: PER PRESENTARE LA DOMANDA SCEGLI LA FISAC CGIL
L’Assegno Unico per i figli è riconosciuto per i nuovi nati a partire dal settimo mese di gravidanza e per ogni figlio minorenne a carico (fino a 21 anni in presenza di determinate condizioni); non vi sono limiti di età per i figli disabili. La nuova prestazione economica universale a partire dal 1° Marzo 2022 sostituirà il Bonus Mamma Domani, il Bonus Bebè, l’Assegno al Nucleo Familiare per lavoratori dipendenti, le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni
Di seguito i dettagli e le novità della nuova misura:
Misura e decorrenza dell’assegno
La misura è annuale, con decorrenza dal 1° Marzo dell’anno in corso e fino al 28 Febbraio dell’anno successivo; la somma spettante è erogata mensilmente direttamente da INPS su conto corrente o carta prepagata indicata dal richiedente od in contanti presso gli uffici postali.
Gli importi variano da un minimo di 50 Euro al mese per ciascun figlio, che spettano ai nuclei familiari con un figlio, anche senza presentare l’ISEE (ma sarà comunque sempre necessario presentare domanda ad hoc ad INPS) fino a 175 Euro in base all’ISEE con maggiorazioni previste in base al numero dei figli, eventuale disabilità etc… clicca qui per simulatore INPS
Come fare la domanda
La domanda va inoltrata esclusivamente per via telematica tramite il portale web dell’INPS o attraverso le sedi del Patronato (clicca qui per le sedi INCA CGIL)
La procedura non richiede di allegate alcuna documentazione, ma per poter percepire un importo parametrato alla propria situazione economica, è consigliabile avere già a disposizione un ISEE minorenni o ordinario prima di presentare la domanda.
Importante: in assenza di ISEE 2022 valido al momento della domanda, saranno corrisposti gli importi minimi dell’assegno previsti dalla normativa; qualora l’ISEE venga presentato comunque entro il 30/06 sarà possibile percepire conguaglio dal 1°Marzo 2021, dal 1° luglio la somma verrà adeguata dalla data di compilazione ISEE.
L’istanza può essere presentata indistintamente da uno dei due genitori se entrambi conviventi con il figlio; diversamente, va presentata dal genitore convivente con il figlio ma l’altro deve confermare sul portale web dell’INPS la scelta sulla ripartizione della somma spettante (ad eccezione di nuclei mono-genitoriali e figli maggiorenni che richiedono il sussidio per via diretta). Entrambi i genitori devono perciò essere in possesso di SPID o credenziali alternative per entrare nel portale INPS
Decorrenza assegno: per le domande presentate da Gennaio a Giugno 2022, l’assegno spetterà con decorrenza 1° marzo (retroattiva). Per le domande da Luglio 2022 in poi, l’assegno è erogato dal mese successivo.
Nel caso di nuovi nati la domanda può essere presentata entro 120 giorni dalla nascita del nuovo figlio e l’assegno è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza.
La FISAC CGIL TORINO offre agli iscritti di Torino e provincia il servizio di presentazione della domanda di Assegno Unico all’INPS: rivolgiti all’RSA FISAC CGIL del tuo luogo di lavoro oppure scrivi una mail a isee.fisac@gmail.com per richiedere l’ISEE 2022, e per presentare la domanda di Assegno Unico in collaborazione con il Patronato INCA CGIL: riceverai tutte le informazioni necessarie
Ripartizione dell’Assegno Unico
Entrambi i genitori (o chi esercita la patria potestà) hanno diritto a ricevere l’Assegno Unico, anche se la domanda va presentata da uno solo dei due; l’autorizzazione dell’altro genitore determina il modo in cui viene versato l’assegno: con due accrediti al 50% oppure con accredito unico al 100%:
1. il genitore richiedente compila la domanda esprimendo la scelta fra le due opzioni di
pagamento (ripartito o con accredito unico), indicando altresì il codice fiscale del secondo genitore
2. il secondo genitore, che dovrà essere in possesso di SPID, riceverà da INPS una notifica che lo informa dell’avvenuta presentazione della domanda e lo invita a completarla attraverso la specifica funzione “completa la domanda dell’altro genitore“
NB: qualora il secondo genitore non confermasse la scelta, il richiedente riceverà solo il 50% dell’Assegno Unico, anche se nella domanda è barrata l’opzione relativa al versamento sul suo conto al 100%. L’INPS trattiene l’altro 50% fino a quando il secondo genitore non avrà concesso la necessaria autorizzazione.
Figli maggiorenni – eventuale presentazione diretta domanda
I figli maggiorenni possono richiedere il versamento diretto della quota spettante purchè si trovino nelle seguenti condizioni: se frequentano un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, se svolgono un tirocinio oppure un lavoro con reddito complessivo inferiore a 8 mila euro l’anno; se si è registrati come disoccupati e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego ed infine, se svolgono il servizio civile universale.
A partire dal 1° Marzo 2022, le detrazioni per familiari a carico verranno applicate solo per gli altri familiari a carico e per i figli con età oltre 18 anni o oltre 21 anni (vedi sopra)
Qui sotto il link al Vademecum completo elaborato dalla CGIL e al video informativo INCA
CLICCA QUI PER VIDEO INFORMATIVO INCA CGIL
DIPARTIMENTI WELFARE E FISCALE FISAC CGIL PIEMONTE
AL VIA L’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE FIGLI: requisiti, importi, scadenze
Sono stati finalmente approvati dal Parlamento i decreti delegati previsti dal decreto legislativo di istituzione dell’Assegno Unico Universale, nuovo strumento di sostegno alle famiglie con figli a carico, in sostituzione di tutte le attuali forme di sostegno economico (detrazione figli a carico,Bonus mamma, Bonus bebè, ANF per i lavoratori dipendenti).
Istituito con la Legge Delega 46/2021, diventerà operativo a partire dal 1° marzo 2022: la misura verrà erogata, previa presentazione apposita domanda, direttamente da Inps a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento della maggiore età e fino al 21esimo anno in casi particolari (se disabile senza limiti di età)
Per ciascun figlio minorenne a carico dei genitori è previsto un importo pari a 175 euro mensili (85 per i maggiorenni), che spettano in misura piena con ISEE pari o inferiore a 15.000 euro; l’importo si riduce gradualmente fino a 50 Euro al crescere del valore Isee ( ISEE pari o superiore a 40.000 euro o non presentato)
L’importo che verrà poi effettivamente erogato è legato inoltre ad una serie di altri parametri quali ad esempio numero dei figli, maggiore età del figlio.a carico, eventuale reddito da lavoro dipendente. Sul sito Inps, in attesa della pubblicazione delle circolari operative necessarie per poter procedere con l’inserimento della domanda, è disponibile un simulatore di importo CLICCA QUI PER SIMULATORE INPS
In caso di genitori separati, divorziati non coniugati e non conviventi con affidamento condiviso, l’assegno andrà ripartito tra i genitori al 50%. Se invece è presente l’affidamento esclusivo, l’assegno spetta, in mancanza di diverso accordo, al genitore affidatario.
L’ISEE 2022 costituisce quindi il parametro fondamentale di riferimento per un calcolo corretto dell’importo dell’Assegno Unico: come FISAC Torino, oltre ad offrire, come tutti gli anni il servizio di compilazione ISEE CLICCA QUI, abbiamo attivato, dal prossimo mese di gennaio ed in collaborazione con il Patronato INCA CGIL, un servizio di presentazione della domanda di Assegno Unico all’INPS di cui a brevissimo pubblicheremo i dettagli
DIPARTIMENTI WELFARE E FISCALE FISAC CGIL PIEMONTE
Auguri dalla Fisac Cgil del Piemonte
SCIOPERO 16 – INSIEME PER L’EQUITA’ E LA GIUSTIZIA SOCIALE
POLIZZE FISAC: professionali, di cassa, tutela legale, capofamiglia, multigaranzia. Offerta ampia, convenienza, sicurezza.
Anche per il 2022 i nostri iscritti hanno a disposizione due diversi broker in convenzione mediante i quali sottoscrivere le polizze di proprio interesse.
RELABROKER
La polizza RELABROKER Ammanchi di Cassa e RC Patrimoniale ha le seguenti caratteristiche:
Come nel 2021:
- la retroattività è confermata a 10 anni;
- per il primo ammanco di cassa NON verrà applicata alcuna franchigia e nemmeno sul primo sinistro per la Rc Patrimoniale se di importo sino a 3.000 €;
- sono coperte le attività assicurative;
- sono coperte le attività svolte all’esterno dei locali della banca;
- l’operatività connessa alla gestione dei bancomat, bancomat evoluti, cassa assistita, cassa virtuale in remoto, ecc. è coperta anche dalla Polizza RC professionale (oltre che ovviamente dalla Polizza Ammanchi di Cassa);
- il personale assunto a Tempo Determinato, con Contratto di Somministrazione o che nel corso dell’anno andrà in Pensione, in Esodo o in Maternità, potrà stipulare una copertura assicurativa con premio trimestrale o semestrale;
A miglioramento di quanto previsto nel 2021:
- E’ stata introdotta la possibilità di PARZIALE copertura, ESCLUSIVAMENTE nel caso di azione di rivalsa da parte della Banca (e quindi NON nel caso di pagamento diretto da parte del collega), per sanzioni per violazione di segnalazione banconote false e negoziazione di assegni sprovvisti della clausola “Non trasferibile”.
Chiunque sottoscriva una qualsiasi polizza professionale (RC e/o Ammanchi di Cassa) otterrà gratuitamente anche la copertura della polizza RC CAPOFAMIGLIA con un massimale di 250.000 € (Denuncia di sinistro).
Qui di seguito trovate tutti i materiali informativi dettagliati e i moduli per l’adesione:
1 – Fascicolo condizioni di polizza RC AMMANCHI DI CASSA e PERDITE PATRIMONIALI 2022
1a – Modulo di adesione polizza RC AMMANCHI CASSA e PERDITE PATRIMONIALI 2022
1b – Denuncia di sinistro RC AMMANCHI CASSA E PERDITE PATRIMONIALI 2022
Oltre alle polizze sulla tutela professionale, troverete le condizioni e i moduli di adesione per la polizza Tutela legale, che copre aspetti anche della vita privata, e della polizza Abitazione Multigaranzia (anche per danni occorsi all’assicurato):
3 – Fascicolo condizioni di polizza TUTELA LEGALE 2022
3b – Modulo di adesione polizza TUTELA LEGALE 2022
4 – Fascicolo condizioni di polizza MULTIGARANZIA ABITAZIONE E CAPOFAMIGLIA 2022
4b – Modulo di adesione polizza MULTIGARANZIA ABITAZIONE E CAPOFAMIGLIA 2022
Il modulo 4 può essere utilizzato anche nel caso in cui un iscritto NON sottoscriva alcuna Polizza RC Professionale e/o di Cassa, ma voglia invece sottoscrivere la Polizza Capofamiglia pagando il relativo premio: € 10 o 20 a seconda dei massimali che sceglie. Lo stesso modulo andrà utilizzato da coloro che, godendo della Polizza Capofamiglia, intendono elevare il massimale da 250.000 a 500.000 € pagando 10 €.
AMINTA BROKER
Come nel 2021:
- la retroattività è confermata a 10 anni;
- per il primo ammanco di cassa NON verrà applicata alcuna franchigia;
- è confermata la possibilità di PARZIALE copertura, ESCLUSIVAMENTE nel caso di azione di rivalsa da parte della Banca (e quindi NON nel caso di pagamento diretto da parte del collega), per sanzioni per violazione di segnalazione banconote false e negoziazione di assegni sprovvisti della clausola “Non trasferibile”.
Inoltre, anche con Aminta, chiunque sottoscriverà una qualsiasi polizza professionale (RC e/o Ammanchi di Cassa, esclusa l’opzione 1A) otterrà gratuitamente anche la copertura della polizza RC CAPOFAMIGLIA.
– Polizza AMMANCHI DI CASSA
– Polizza AMMANCHI DI CASSA – RC PROFESSIONALE
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Clicca QUI per aderire
I NOSTRI PROSPETTI RIASSUNTIVI
In ragione dell’articolazione dell’offerta di polizze in convenzione e quindi per agevolarvi nella scelta della formulazione piu’ conveniente per voi in ragione di coperture, massimali e premi, abbiamo redatto:
una NOTA ANALITICA DELLE DIVERSE COPERTURE ASSICURATIVE RISCHI PROFESSIONALI 2022 R.C. AMMANCHI DI CASSA – R.C. PERDITE PATRIMONIALI
un PROSPETTO SINOTTICO CHE RAFFRONTA COSTI – MASSIMALI DELLE COPERTURE RELA BROKER CON QUELLI DI AMINTA
Gruppo Sella, trattativa bloccata ad un passo dalla rottura
“Dopo un anno dalla presentazione unitaria del contratto integrativo aziendale di secondo livello e molteplici incontri con le varie delegazioni aziendali, la trattativa sembra bloccarsi”; lo riporta un comunicato unitario delle delegazioni trattati di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca in Gruppo Sella, in cui si legge che la delegazione aziendale ha chiesto ulteriori giorni per riflettere su quanto proposto dalle organizzazioni sindacali.
“Abbiamo in questi mesi affrontato vari argomenti del Cia ma non tutti, e sempre, su richiesta aziendale, con delegazione ristretta – prosegue la nota – Un anno con risultati brillanti, un anno scoppiettante, sbandierato sui media in ogni occasione. Molti ‘grazie’ del nostro Ceo caduti come pioggia di primavera su di noi, alle convention, nei podcast, in ogni occasione. Bravi, bravi e ancora bravi. Poi, però, – precisano i sindacati – quando il ringraziamento deve trasformarsi in riconoscimento economico, in norme che garantiscano qualità della vita sui posti di lavoro, allora … ‘pressoché niente’”.
“Ieri, 1° dicembre 2021, la delegazione aziendale ci ha presentato un accordo sullo smart working irricevibile e ha confermato di fatto l’azzeramento del premio 25 anni: tanti colleghi i colleghe – sottolineano i sindacati – stanno per raggiungere questo traguardo, che si esplicita in fedeltà e attaccamento all’azienda, e cosa propone l’azienda? Di eliminare il premio perché è troppo costoso, senza considerare che senza quei ‘tanti colleghi e colleghe’ i grandiosi risultati di oggi non ci sarebbero”.
“A fronte della nostra disponibilità a continuare il confronto – concludono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca – la delegazione aziendale si è riservata di approfondire la possibilità di proseguire o meno la trattativa. Noi come sempre in maniera costruttiva e responsabile siamo disponibili a trattare per arrivare ad un Cia decoroso, auspicando che la delegazione aziendale abbia davvero identica intenzione. Vi terremo aggiornati.
Scarica il volantino unitario 1 dicembre 2021
LA FISAC CGIL DEL GRUPPO SELLA CONTINUA AD OPERARE PER IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI NORMATIVE ED ECONOMICHE DI TUTTI I COLLEGHI E LE COLLEGHE
Di seguito puoi trovare i comunicati precedenti, relativi a questa lunga trattativa, al momento poco concludente!
Il “GRAZIE” di Banca Sella agli operatori di sportello per il loro lavoro durante la pandemia
Sella: Pillola 4 – CONTRIBUTO AZIENDALE AL FONDO PENSIONE PER I DIPENDENTI
Sella: Come ci ringrazia l’azienda degli sforzi e del lavoro fatto
26 novembre – Assemblea di Piazza e Attivo quadri sindacali unitario Fisac-First-Uilca
E’ in corso l’Assemblea di piazza che raggruppa i lavoratori e le lavoratrici delle banche, delle assicurazioni e degli esattoriali indetta da Fisac-First-Uilca assieme alle nostre confederazioni Cgil-Cisl e Uil di Torino.
I temi trattati sono incentrati sulle proposte del Sindacato di modifica ai contenuti della bozza alla legge di Bilancio e sulle nostre piattaforme unitarie su Fisco e Pensioni, in preparazione della manifestazione regionale che si terrà domani 27 novembre alle ore 9.30 in Piazza Castello, alla quale invitiamo tutte e tutti a partecipare!
Le proposte sono state illustrate in modo dettagliato dai Segretari confederali di Torino di Cgil (Federico Bellono), della Cisl (Cristina Maccari) e Uil (Franco Lograsso), assieme ai Segretari delle rispettive sigle di categoria: Fisac Cgil (Cinzia Borgia), First Cisl e Uilca (Giancarlo Anselmi).
L’assemblea è stata una bella occasione per approfondire temi fondamentali per la tenuta sociale del nostro Paese, per confrontarci e rafforzare la mobilitazione che parte domani con le manifestazioni regionali, ma dovrà necessariamente svilupparsi per tappe in un percorso volto a riequilibrare la distribuzione delle risorse e l’impianto normativo nel nostro Paese a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e delle pensionate e dei pensionati.
DOMANI VI ASPETTIAMO ALLA MANIFESTAZIONE UNITARIA CGIL CISL UIL – TORINO PIAZZA CASTELLO 9.30
Trattativa in Sella: Pillola 6 – ANCORA NON CI SIAMO
Qualche passo c’è stato, ricordate le nostre “pillole”?
Dal togliere si è passati a concedere qualche briciola, ora speriamo che le briciole
comincino a pesare un po’ di più.
Affinché la stanchezza, il malessere, la fatica, il disagio dei colleghi si traducano in
un Contratto integrativo decoroso, sarebbe necessario che venissero manifestati
in modo chiaro e diretto da tutti noi.
“Ma nelle altre banche si sta meglio!!!
È perché i dipendenti praticano questo strumento da noi quasi sconosciuto…”
LO SCIOPERO.
FISAC CGIL GRUPPO SELLA
IO SONO ECONO(MIA)!
Giovedì 25 novembre è la giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne.
Quest’anno la riflessione del Coordinamento Donne Fisac Piemonte è dedicato al tema della violenza economica.
Buona Lettura!
Lucia non ha avuto la possibilità di studiare, ha sempre lavorato, anche dopo il matrimonio, il marito faceva l’operaio ed un solo stipendio non era sufficiente per mantenere la famiglia.
Quasi tutta la sua vita lavorativa è stata contrassegnata da lavori precari, spesso in nero. Consegnava ciò che guadagnava al marito che ogni settimana le dava quanto per lui era sufficiente per le spese familiari.
Non ha mai avuto un conto presso una banca o alla posta, a queste cose ci pensava lui che, poco dopo essere andato in pensione morì improvvisamente.
Lucia si trovò da un giorno all’altro a doversi occupare delle questioni economiche, spesso si vergognava perché non capiva proprio cosa le dicevano gli impiegati della banca dove il marito aveva il conto, ma velocemente è riuscita a cavarsela, ha scoperto di essere più brava del marito a gestire le sue entrate!
Giovanna ha 45 anni, si è sposata quando ne aveva 25, subito dopo essersi laureata. Durante il periodo di studi, per mantenersi, aveva iniziato a lavorare ed una volta laureata voleva insegnare, ma con il matrimonio, le cose per lei cambiarono: le insistenze del marito affinché lasciasse il lavoro per dedicarsi completamente alla casa, alla famiglia, ai figli che intendevano avere la convinsero. Dopo pochissimo tempo dalle nozze abbandonò i suoi progetti per dedicarsi alla casa e ai figli che nacquero nel giro di pochi anni.
Giovanna perse i genitori quando era ancora una ragazzina, erano benestanti e le lasciarono un piccolo patrimonio da gestire.
“Sono cose da uomini queste, ci penso io, tu non devi preoccuparti di nulla” erano le parole del marito, così anche la gestione economica di quanto ereditato da lei passò nelle sue mani.
Giovanna non controllava più niente, non aveva contezza di quanto entrava e quanto usciva nel bilancio familiare, doveva chiedere i soldi al marito per ogni cosa, che pretendeva da lei un resoconto dettagliato di ogni singolo centesimo speso.
Ad un certo punto il marito decise di intraprendere un’attività lavorativa autonoma, ma fece intestare tutto a nome di Giovanna “per ragioni fiscali”, diceva lui; Giovanna si fidava del suo uomo e quindi firmò assegni, richieste di finanziamenti, ipoteche, così nel giro di poco tempo Giovanna non ebbe più alcun bene, si ritrovò oberata di debiti ed inseguita dai creditori, con il marito che la incolpava del disastro economico della famiglia.
All’età di 35 anni il mondo di Giovanna si sgretolò, capì di aver bisogno di aiuto, lo trovò presso un’associazione di aiuto per le donne vittime di violenza, si separò dal marito e riuscì a trovare un lavoro.
Cosa hanno in comune Lucia e Giovanna? Sono entrambe vittime di una violenza da parte dei loro compagni: l’uomo aggressivo non è solo quello che alza le mani!
Ci sono forme di violenza che feriscono quanto quella fisica: offese, svilimento, la messa in discussione delle capacità della compagna, impedirle di lavorare o di frequentare altre persone al di fuori della famiglia, sono tutti atteggiamenti che possono essere definiti come atti di violenza economica.
La violenza economica è la forma di violenza meno riconosciuta dalle donne che la subiscono e difficilmente ne hanno consapevolezza. Come le protagoniste delle due testimonianze che vi abbiamo proposto, a causa di uno stereotipo culturale, arcaico e patriarcale, la gestione delle finanze e dei fondi familiari è una prerogativa riservata al cosiddetto “capofamiglia”, ruolo generalmente riservato ad un membro di sesso maschile.
Si tratta di un fenomeno poco conosciuto e difficile da quantificare, sottostimato, che coinvolge numerose donne e consiste in ogni atto che abbia lo scopo di privare la vittima, in tutto o in parte, della propria indipendenza economica e della partecipazione al godimento e alla gestione dei redditi.
La violenza economica, quindi, si realizza impedendo alla donna l’accesso al denaro o alle risorse necessarie per condurre una vita dignitosa, privandola della propria libertà.
L’instaurazione di questa dinamica parte molto spesso da comportamenti che non destano sospetti e sono attuati solitamente all’interno delle mura domestiche dal marito nei confronti della moglie, ma anche dal padre nei confronti della figlia, del fratello nei confronti della sorella, dai figli maschi nei confronti delle madri.
Non esistono statistiche ufficiali sulla violenza economica in Italia, ma il CNEL (=Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile avvenuto nel 2019 ha presentato dati secondo i quali in Italia 3 donne su 10 non hanno un conto corrente e non possono gestire da sole i propri guadagni.
Al sud la situazione è ancora peggiore: a non essere autonome nelle spese è il 46% delle donne, inoltre se quasi l’80% delle laureate ha un proprio conto corrente, nessuna lo possiede tra chi si è fermata alla licenza media.
D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), associazione che raccoglie oltre 80 centri antiviolenza in tutta Italia, fornisce al riguardo altri importanti dati: il 79% delle donne che vengono accolte nelle strutture denuncia episodi di violenza psicologica, il 61% di violenza fisica e il 34% di violenza economica. Quest’ultima percentuale, bassa rispetto alle altre, non indica una minore diffusione del fenomeno, ma piuttosto una minore consapevolezza al riguardo.
Come tutte le altre forme di violenza contro le donne, anche la violenza economica ha carattere di trasversalità, è cioè indipendente dalle fasce di reddito e dalla classe sociale di appartenenza. Ne sono vittime, allo stesso modo, casalinghe e professioniste e riguarda una fascia d’età compresa principalmente tra i 40 e i 60 anni.
Riconoscere e combattere questo tipo di violenza è molto importante, alla luce del fatto che troppo spesso chi è vittima di violenza economica spesso è o sarà vittima anche di violenza psicologica, affettiva e fisica.
Anche la violenza economica è spesso caratterizzata da un’escalation di comportamenti violenti.
Il primo livello riguarda il controllo e l’esclusione della donna nella gestione delle risorse finanziarie: un marito/compagno che dice alla propria moglie/compagna “tu non hai bisogno di lavorare: ” ci penso io a te” sta salendo il primo gradino della scala che conduce alla dipendenza economica della propria partner.
Una donna allontanata dal modo del lavoro che non ha quindi la possibilità di guadagnare ed avere un proprio sostentamento è dipendente, totalmente o in parte, dalle finanze del proprio marito/compagno e non ha la possibilità di autorealizzarsi rinunciando allo sviluppo di competenze professionali ed alla realizzazione di un progetto in ambito extra familiare.
Un ulteriore passo nell’escalation di violenza consiste nella volontà dell’uomo di decidere come amministrare il menage familiare attraverso l’utilizzo di un conto unico cointestato a cui, però, ha accesso solo il maltrattante, mentre alla donna è precluso non solo di potervi attingere, ma anche di verificarne il saldo, i movimenti, ovviamente la sua opinione rispetto agli eventuali investimenti dei risparmi non viene contemplata.
Il terzo livello riconoscibile è quello durante in quale l’uomo fornisce alla donna un budget settimanale spesso solo per l’acquisto di alimenti o generi utili alla pulizia della casa occupandosi lui di pagare le utenze, le visite mediche, e chiedendo alla donna resoconti dettagliati per ogni singola spesa effettuata.
Il risultato è il totale isolamento della donna rispetto alla gestione delle entrate finanziarie.
In questa fase, con l’aumento del controllo da parte del carnefice, la donna acquisisce però consapevolezza della propria condizione di costrizione, realizza il disagio,
l’anormalità della sua situazione; molto spesso prova vergogna, ha paura del giudizio degli altri, si isola perdendo autostima.
E’ in questa fase che nasce la circolarità tipica di tutte le violenze degli uomini contro le donne, la dipendenza tra vittima e carnefice: c’è un conflitto, la violenza sale, il carnefice chiede scusa e diventa generoso dando vita ad un periodo di relativa quiete per poi ricominciare tutto dall’inizio.
L’escalation tocca il picco quando gli abusi del maltrattante si traducono in atti illeciti: a questo punto il maltrattante dilapida il capitale familiare senza metterne al corrente il coniuge o, sotto minaccia, costringe la donna a fargli da prestanome, fino ad arrivare a svuotare i conti correnti in previsione di una separazione.
La separazione o la denuncia delle violenze subite non sempre ferma questa tipologia di maltrattamento: in questi casi può accadere che l’ex partner prosciughi i conti correnti comuni o trovi modi per non pagare l’assegno di mantenimento (anche per i figli).
Proprio per questo, nel Decreto Rilancio del dicembre 2020 è stato istituito il Reddito di Libertà, erogato alle donne vittime di violenza.
Questo è ciò che purtroppo molto spesso capita all’interno delle mura domestiche, ma varrebbe però la pena andare più a fondo, per capire dove la violenza economica affonda le sue radici.
Se il fattore culturale, quello di una società ancora fortemente patriarcale, è il nodo centrale da cui nasce la violenza contro le donne, è il nodo stesso che produce una serie di distorsioni sul fronte economico, familiare e del lavoro che, a loro volta, influiscono direttamente sulla fragilità economica delle donne che si trovano così più facilmente a essere vittime di questo tipo di abuso.
Le lavoratrici in Italia continuano ad essere considerate “lavoratrici di passaggio” nel mercato del lavoro, in quanto il loro posto naturale (troppi ancora lo pensano) è a casa con i figli.
Se le donne vogliono essere economicamente indipendenti, c’è sempre qualcosa che non le fa sentire adeguate: prima le donne non erano abbastanza scolarizzate, ora che si è raggiunta la parità nella formazione scolastica (anzi le giovani donne italiane sono oramai più istruite degli uomini), viene detto che il problema è la scelta dell’indirizzo di studi perché le ragazze scelgono percorsi di studio meno remunerati nel mondo del lavoro, senza pensare che l’autoselezione nelle scelte di studio sono dovute al permanere di forti stereotipi di genere nella struttura dell’istruzione e della famiglia.
A parità di formazione, le donne italiane hanno meno possibilità di trovare un posto di lavoro: “hai intenzione di spostarti?” “pensi di fare figli?” sono le domande che troppo spesso vengono rivolte alle donne durante i colloqui , perché è scontato che nel nostro Paese la cura della famiglia sia a carico delle donne.
In caso di formazione e di mansioni lavorative equipollenti, è prassi normale che le opportunità di avanzamento di carriera siano proposte agli uomini: loro sì che si dedicano al lavoro, possono fare gli straordinari ed essere a disposizione, non sono distratti da figli da accudire o da genitori anziani da assistere: è evidente che le culture aziendali siano caratterizzate da modelli, stili e tempi di lavoro tipicamente maschili.
La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è diventata un’ulteriore catena che lega le donne: la rivoluzione all’interno della famiglia, nella ripartizione dei tempi e dei compiti familiari tra uomini e donne, è molto lontana dal compiersi; l’unica vera conciliazione che si riesce ad avere è con altri componenti della famiglia: sono spesso i nonni, e nella maggior parte dei casi le nonne (che magari ancora lavorano a causa dell’innalzamento dell’età del pensionamento) a condividere gli impegni lavorativi e familiari.
Cosa dire poi di quello che è successo con la pandemia? Scuole chiuse per lunghissimi periodi, il lavoro da casa (non tutte hanno la possibilità di utilizzare a causa dell’attività svolta o perché non hanno un computer personale) non è per nulla “ smart” e non è uno strumento di conciliazione tra gli impegni lavorativi e familiari.
I costi della pandemia li stanno pagando in maniera più pesante le donne: durante lo scorso anno delle 444.000 persone che hanno perso il lavoro, il 70% erano donne. Secondo i dati Istat da ottobre a dicembre del 2020, periodo coincidente con la seconda ondata di contagi e conseguentemente con nuove chiusure, il dato si è inasprito ulteriormente e su 110.000 nuovi disoccupati o inattivi, il 98% è donna. Considerando che da quando è iniziata la pandemia vige il blocco dei licenziamenti, è evidente come il lavoro delle donne sia caratterizzato da una fortissima componente di precarizzazione e, essendo meno retribuito, più facilmente sacrificabile in caso di difficoltà di gestione dei carichi familiari.
Le tradizionali politiche e strategie per accrescere la partecipazione femminile al mondo del lavoro, hanno fallito e vanno ripensate: incentivazioni e decontribuzioni a pioggia (assolutamente insufficienti) hanno prodotto risultati ben al di sotto delle risorse spese, in particolare per l’occupazione femminile che è stata ulteriormente marginalizzata. Oltretutto in Italia non viene attuata la pratica di valutazione dell’impatto delle misure prese, necessaria per comprendere l’efficacia delle misure stesse e dell’impiego dei soldi pubblici e per capire se i soldi pubblici sono stati spesi efficientemente.
Le donne incontrano molte difficoltà anche quando intendono avviare un’attività lavorativa autonoma: già prima di questa gravissima crisi, oltre la metà delle imprenditrici dichiarava di incontrare maggiori ostacoli rispetto agli uomini nell’ottenere prestiti e, una volta ottenuto un finanziamento, di pagare un tasso di interesse più alto degli imprenditori maschi.
Queste differenze emergono non tanto perché le imprese femminili abbiano performance peggiori, ma piuttosto per la mancanza di fiducia nell’imprenditoria femminile. Inoltre, il comportamento degli istituti di credito o delle società finanziarie è diverso quando una donna ha come garante un uomo, rispetto a quando è una donna a garantire un’altra donna: in questo ultimo caso i tassi di interesse sono più alti.
Nel nostro settore abbiamo toccato con mano l’impatto che questa crisi ha avuto sulla fascia più debole che, soprattutto durante le prime fasi della pandemia, si è rivolta in massa ai servizi dei monte pegni gestiti dagli istituti di credito. I monte pegni hanno infatti registrato un aumento delle richieste di circa il 40% nello stesso periodo di riferimento.
Le utilizzatrici di questo servizio sono in prevalenza donne di mezza età, casalinghe, disoccupate o lavoratrici con professioni poco qualificate, con un livello scolastico medio, moltissime le donne straniere.
Ecco le parole di una delle frequentatrici del Monte Pegni:
“Ho 35 anni ed ho due bambine che spesso mi accompagnano quando mi reco a portare in pegno i miei beni.
Io sono entrata per la prima volta al monte per mano a mia nonna e smettere per me ora è impossibile. Normalmente lo stipendio finisce a metà mese e quando finisce impegno ciò che mi serve per arrivare al 27, poi quando percepisco il nuovo stipendio vado a riprendere quanto ho impegnato 10 giorni prima. E intorno al 20 la cosa ricomincia. Non vorrei che anche le mie figlie percorressero questa strada, per loro sogno un futuro in cui non debbano accontentarsi di lavori precari e sotto pagati”.
Al monte dei pegni non sono mancate le professioniste, nonostante la loro frequentazione sia stata a breve termine, si sono rivolte all’istituto per sostenere un periodo di difficoltà finanziaria.
Nell’ultimo decennio di crisi economica, la proliferazione eccessiva dei cosiddetti “Compro Oro” che sfuggono ai controlli e applicano tassi molto vicini all’usura, non fanno che aggravare la situazione economica di chi è già a forte rischio di povertà.
Rimanendo invece all’interno delle dipendenti del nostro settore, la fascia più debole è rappresentata dalle lavoratrici delle agenzie assicurative in gestione libera, che hanno sopportato le ricadute peggiori: molte di loro sono state messe in cassa integrazione a rotazione (a differenza dei dipendenti bancari e assicurativi), nonostante la loro attività (come quella degli istituti di credito) sia stata considerata tra i servizi essenziali.
Non tutti gli agenti datori di lavoro si sono adeguati al rispetto delle normative adottando tutte quelle misure atte a ridurre o a evitare il contagio (installazione di plexiglass, dotazione di dispositivi di sicurezza personale come mascherina e visiera protettiva). Non sono stati rari i casi in cui le dipendenti, pur di salvaguardare la salute propria e quella dei clienti, si sono attrezzate a proprie spese.
Nonostante questo scenario, le impiegate del settore, erano e restano le più soggette a licenziamenti e di conseguenza alla perdita della loro autonomia economica.
La fotografia del nostro Paese è davvero scoraggiante ed è il risultato di politiche pensate da maschi per un Paese al maschile.
Perché non iniziamo a praticare una vera e propria DEMOCRAZIA PARITARIA?
Vogliamo un paese in cui non vi siano più impedimenti alla crescita economica delle donne, dove le possibilità di carriera siano effettivamente paritarie, dove il lavoro di cura sia finalmente condiviso, dove non vi sia più una differenza di reddito!
Ma vogliamo anche di più: vogliamo che la presenza delle donne in ambito politico e sindacale, sia maggiore e giustamente valorizzata.
Non si tratta di riservare spazi “immeritati” alle donne, ma di aprirsi ad una competizione meno distorta. L’aspirazione delle donne di arrivare solo con le proprie forze a posizioni apicali è condivisibile, ma bisognerebbe chiedersi se uomini e donne gareggino sullo stesso terreno: correre i 100 metri su un terreno fangoso e pieno di buche è ben diverso che correre sulla pista di uno stadio.
Quando una donna arriva ai vertici la domanda “abbiamo preso la donna migliore?” cela in realtà questo tipo di preoccupazione: non è che per quella donna sia stato lasciato fuori un uomo con maggiori capacità e potenziale solo perché doveva essere presa una donna?
Lasciando da parte che l’obiettivo sarebbe sempre quello di scegliere le persone giuste per il posto giusto, perché questo tipo di obiezione viene subito avanzata quando si parla del genere meno rappresentato?
Nessuno si sogna di chiedere se per tutti gli uomini che coprono posizioni di vertice ci sia una donna con potenziale e capacità superiori che non sia stata scelta solo perché donna.
Insomma, è sempre e solo il merito che porta gli uomini ai ruoli di comando?
COORDINAMENTO DONNE FISAC CGIL PIEMONTE
SALDO IMU 2021 – SERVIZIO FISAC PER GLI ISCRITTI DI TORINO E PROVINCIA
Il prossimo 16 dicembre sarà l’ultimo giorno utile per il pagamento del saldo dell’IMU, imposta che si applica sugli immobili diversi dalla prima casa di abitazione e relativa pertinenza.
A partire da lunedì’ 29 Novembre e fino a lunedì 13 Dicembre, le iscritte e gli iscritti FISAC CGIL di Torino e Provincia, potranno avvalersi del calcolo di questa imposta con il servizio CAAF Cgil.
Il servizio è gratuito per iscritti e coniugi/conviventi more uxorio
NOVITA’: COLORO CHE SI ERANO AVVALSI DELLA STRUTTURA FISAC PER IL CALCOLO DELL’ACCONTO non dovranno inviare alcuna documentazione: il modulo F24 necessario per il pagamento è stato infatti spedito dal CAAF direttamente all’indirizzo di residenza.
Qualora siano intervenute delle variazioni rispetto alla data del 16/06/2021 (a titolo di esempio: vendita/acquisto di immobili successiva al 16/06/2021, variazione destinazione immobile etc…), inviate una mail con la relativa documentazione a 730fisac@gmail.com.
In particolare, se si fosse acquistato un nuovo immobile sono necessari:
-
copia visuale catastale;
-
indicazione della percentuale di possesso dell’immobile e sua destinazione;
-
data di acquisto dell’immobile
IMPORTANTE: nel caso in cui si fosse acquistato un immobile come prima casa, ma non si abbia ancora variato la residenza in tale immobile, si è soggetti al pagamento dell’IMU fino al giorno in cui la residenza non verrà variata.
Se invece il calcolo dell’acconto NON era stato fatto tramite la struttura FISAC, la documentazione necessaria è la seguente:
-
visura catastale non anteriore al 2011;
-
copia del documento di identità e codice fiscale;
-
indicazione della percentuale di possesso dell’immobile;
-
indicazione della destinazione dell’immobile
-
quietanza pagamento del modello F24 acconto (scadenza 16/06/2021).
I documenti suindicati saranno da inviare inderogabilmente entro e non oltre lunedì 13 dicembre tramite posta elettronica all’indirizzo mail: 730fisac@gmail.com. Nel giro di qualche giorno verrà fornito (sempre tramite e-mail) il modulo F24 utile per il pagamento.
Attenzione: il servizio di calcolo è gratuito (per chi è iscritto e per i relativi coniugi) solo se la documentazione perverrà all’indirizzo di posta elettronica suindicato e non se ci si recherà direttamente presso il CAAF CGIL per il calcolo.
Di seguito vi forniamo il link attraverso il quale ottenere la stampa delle visure catastali indispensabili per il calcolo:
http://sister.agenziaentrate.gov.it/CitizenVisure/InformativaAction.do
DIPARTIMENTO FISCALE FISAC CGIL PIEMONTE
11 Novembre – Direttivo Regionale e Assemblea Organizzativa Fisac Cgil Piemonte
Giovedì 11 novembre 2021 si sono svolti in modalita’ mista, il Direttivo Regionale che ha approvato il bilancio preventivo 2022 e l’Assemblea Organizzativa con la partecipazione di Alessandra Orlando, Segretaria Organizzativa Fisac Cgil Nazionale, e Monica Iviglia, Segretaria Organizzativa Cgil Piemonte.
Alcune foto della giornata
SPID, COSA E’ CAMBIATO DAL 1° OTTOBRE
Dal 1° Ottobre, così come previsto dal Decreto decreto “Semplificazione e innovazione digitale”, poi convertito in legge (Legge 120/2020), lo SPID diventa lo strumento indispensabile per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione: tutte le vecchie credenziali rilasciate per accedere ai servizi online dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate non saranno più operative e sarà necessario dotarsi di una identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
In alternativa, sarà possibile utilizzare la Carta di identità elettronica (Cie) o la Carta la Carta nazionale dei servizi (Cns), che richiedono un apposito lettore.
Lo SPID: cos’è, come richiederlo, come funziona
Le credenziali SPID ( username e password) rappresentano l’identità digitale e personale di ogni cittadino, che viene così “riconosciuto” dalla Pubblica Amministrazione per poter usare in maniera sicura e personalizzata tutti i servizi digitali che via via vengono offerti. Possono richiedere lo SPID tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni, accedendo al sito di uno degli “identity provider” accreditati. Ognuno di loro offre diverse modalità di registrazione, a pagamento o gratuite e consente di individuare quello che meglio si adatta alle proprie esigenze, ad esempio per il livello di sicurezza offerto ovvero per la modalità di riconoscimento. Sul sito https://www.spid.gov.it trovate, oltre che una serie di informazioni, uno schema semplificato con tutti i gestori abilitati ed un confronto tra le varie caratteristiche.
Una volta scelto l’identity provider, bisogna registrarsi sul sito del gestore. I passaggi da seguire sono tre:
- Inserimento dei dati anagrafici
- Creazione delle credenziali SPID
- Riconoscimento
C’è anche la possibilità di creare lo SPID “dal vivo”, recandosi direttamente in una delle pubbliche amministrazioni che svolgono gratuitamente le procedure di riconoscimento (una di queste è Poste Italiane, che offre anche la possibilità di identificazione e registrazione da casa).
Delega per i servizi online INPS
E’ possibile anche richiedere all’INPS la delega dell’identità digitale che permette al delegato di accedere ai servizi dell’INPS al posto del delegante. A tale scopo, il delegato dovrà autenticarsi con le proprie credenziali e successivamente scegliere se operare in prima persona oppure al posto e per conto del delegante. Le attività svolte dal delegato al posto del delegante sono tracciate. La delega vale anche per tutelati, minori e interdetti.
Le istruzioni a questo link https://www.inps.it/prestazioni-servizi/delega-dellidentita-digitale-per-accedere-ai-servizi-online
La Fisac CGIL offre, in collaborazione con Patronato INCA CGIL, ai propri iscritti che fossero sprovvisti di SPID, la possibilità di richiedere la documentazione e l’accesso ai servizi INPS
SIGLATO L’ACCORDO DI FUSIONE BIVERBANCA IN C.R. ASTI – 20 ottobre 2021
Nella tarda serata di mercoledì 20 ottobre abbiamo raggiunto l’accordo sulla fusione Cr Asti-Biverbanca con un ottimo accordo.
I punti qualificanti vanno dalla difesa dei livelli occupazionali su Biella, all’assenza di ulteriori trasferimenti tra le banche, conferma dell’impianto di maggior favore di Cr Asti sulla mobilità, conferma della maggior parte delle tutele normative ed economiche di C.R.Asti con estensione di queste ai colleghi di Biverbanca.
Inoltre, miglioramenti per tutti su polizza sanitaria e previdenza complementare.
È stato definito anche un premio straordinario di 250 € in buoni acquisto ed, inoltre, abbiamo contestualmente definito anche il premio aziendale per i prossimi tre anni.
Come Segreteria Regionale Fisac Piemonte esprimiamo soddisfazione per l’accordo raggiunto in questa realtà importante del nostro territorio, che dal 6 novembre vedrà concretizzarsi il progetto di rafforzamento e aggregazione in banca unica. Il valore aggiunto dato dalle ns delegazioni Fisac Biver Banca e Fisac Cr Asti è stato fondamentale.
Il “GRAZIE” di Banca Sella agli operatori di sportello per il loro lavoro durante la pandemia
Ecco il RICONOSCIMENTO di chi è stato in prima linea durante i mesi più duri del Covid, rischiando la salute: RIDURRE L’INDENNITA’ DI CASSA a coloro che lavorano nelle agenzie facendo sportello al pubblico solo al mattino.
e
NON è TUTTO…
nella controproposta al CIA ulteriore riduzione per le indennità saltuarie, di chi fa cassa non continuativamente.
Togliamo briciole impoverendo i peones della prima linea. Complimenti.
Ci vuole un bel coraggio, da parte dell’azienda, a dichiarare che si predica l’amore per il cliente quando non si sanno RISPETTARE i dipendenti.
FISAC CGIL GRUPPO SELLA
Sella: Pillola 4 – CONTRIBUTO AZIENDALE AL FONDO PENSIONE PER I DIPENDENTI
Nessuna disponibilità ad aumentare da subito il contributo aziendale per il fondo pensione integrativo.
Ad oggi solo 1,8 %, una percentuale ridicola!
Gli ottimi risultati raggiunti grazie al lavoro e all’impegno delle colleghe e dei colleghi meriterebbero un riconoscimento immediato, stante il valore sociale della pensione integrativa.
Nei valori del gruppo appare sempre la centralità della persona ma quando si tratta di garantire un futuro dignitoso ai propri dipendenti l’azienda non fa mai un passo avanti.
Ci vuole un bel coraggio, da parte dell’azienda, a dichiarare che si predica l’amore per il cliente ma non si sanno RISPETTARE i dipendenti.
FISAC CGIL GRUPPO SELLA
SELLA: IMMORALE, NULLA NEANCHE SULLA DISABILITA’
Parliamo di etica, di principi, di valori del Gruppo:
la richiesta sindacale di aumentare l’assegno annuale per i genitori con figli disabili da 2.000€ a 3.000€, in considerazione delle aumentate difficoltà durante la pandemia,
È STATA RESPINTA.
Ci vuole un bel coraggio, da parte dell’azienda, a dichiarare che “il sistema si assesta in media intorno ai 2500€, perciò a noi 2.000€”.
Ci sono banche che arrivano a 5000€.
Si predica l’amore per il cliente ma non si sanno RISPETTARE i dipendenti.
A breve prossima pillola …
FISAC CGIL GRUPPO SELLA
SCIOPERO MPS: LA FISAC PIEMONTE IN PIAZZA A MILANO
Le Lavoratrici e i Lavoratori del Gruppo MPS hanno il diritto di conoscere con trasparenza quale sarà il loro destino lavorativo, quali sono le aziende coinvolte in questa vicenda (Unicredit, MCC, altre società che magari neppure applicano il Contratto del Credito?), quali potrebbero essere le loro mansioni (lo stesso lavoro, un lavoro diverso, magari meno qualificato?) e quale sarà il luogo di lavoro (lo stesso luogo o uno diverso, magari più lontano?).
ALLEANZA: sciopero del 23 settembre 2021
La Fisac Piemonte allo sciopero odierno in piazza Tre Torri a Milano.
Contro le pressioni e per tutte le ragioni che rivendichiamo dall’inizio della Pandemia.
Sella: Pillola n° 2: Premio 25 anni
Nonostante i risultati straordinari a livello di Gruppo, le aziende del Gruppo, le aziende del Gruppo Sella propongono ai dipendenti un contratto integrativo SOTTOCOSTO!
Fino ad oggi dopo 25 anni di anzianità presso il Gruppo Sella, vi era riconoscimento economico per l’appartenenza al Gruppo Sella.
L’azienda per il nuovo CIA propone di togliere il premio!
Si predica l’amore per il cliente ma non si sanno RISPETTARE i dipendenti.
A breve la prossima pillola …
FISAC CGIL GRUPPO SELLA
Gkn, il 18 settembre la Fisac Piemonte alla manifestazione a Firenze
Sabato 18 settembre anche la Fisac Piemonte ha partecipato a Firenze alla manifestazione proclamata dai lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio contro i licenziamenti.
Sella: Come ci ringrazia l’azienda degli sforzi e del lavoro fatto
PILLOLA N 1: IL BUONO PASTO
Abbiamo richiesto l’aumento progressivo del buono pasto da 5,29€ a 8€;
l’azienda ha risposto: NESSUN AUMENTO.
Abbiamo richiesto il pagamento del buono pasto al personale in SmartWorking;
l’azienda ha risposto: NO
Abbiamo richiesto una nuova modulazione del buono pasto più favorevole al
personale in part time;
l’azienda ha risposo: NO
Grazie per la generosità!
FISAC CGIL GRUPPO SELLA