Venerdì 9 settembre l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori, riunita in presenza nelle diverse sedi collegate tra loro in videoconferenza, ha votato all’unanimità lo stato di agitazione, per esigere dall’azienda la riapertura del confronto sui tanti temi aperti, in particolare la rinegoziazione dei 34 trasferimenti da Torino a Milano, conseguenti a una procedura del 2019 applicata solo dopo la fine dello stato di emergenza Covid, e una richiesta di accordo sullo smart working che l’azienda rifiuta di fare.

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