Pubblichiamo una ricerca interessante elaborata dall’IRES e dalla CGIL Piemonte dal titolo:
“Inchiesta sulla tassazione immobiliare e l’applicazione dell’ISEE nei principali servizi a domanda”.
Dalla lettura di questo elaborato si possono trarre considerazioni interessanti rispetto all’uso delle leve della fiscalità e delle tariffe (Isee) da parte dei comuni, in particolare al fine di comprendere se sono stati adottati i principi della progressività fiscale e della tutela delle fasce più deboli della popolazione (con agevolazioni, esenzioni o modulando gli incrementi delle aliquote).
E’ interessante notare che tale indagine arriva alla conclusione che in un quadro fortemente differenziato tra Comune e Comune rispetto all’imposizione fiscale (tanto da far pensare a vere e proprie forme di discriminazione e disparità di trattamenti sulla popolazione), i livelli di imposizione fiscale si distribuiscono positivamente in ordine alla dimensione demografica del comune, disegnando la forma di una curva ad U, con gli estremi (i comuni più piccoli e quelli più grandi) che presentano i valori più alti del gettito pro-capite accertato dai tributi.
Altra considerazione a cui giungono IRES e CGIL è che i comuni che hanno raggiunto accordi di negoziazione sociale sono quelli che maggiormente hanno adeguato il sistema tributario e tariffario ai criteri della progressività (esenzioni, detrazioni, fasce ISEE minime e massime) mentre i comuni non soggetti alla contrattazione sociale tendono ad applicare meno questi criteri.
Infine, segnaliamo che da pag. 15 la ricerca sviluppa anche un’analisi rispetto ai servizi sociali, in particolare l’accesso e le tariffe relative agli asili nido e alle mense scolastiche nelle scuole primarie.
Potete consultare tale ricerca cliccando di seguito:
Devi accedere per postare un commento.